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La città // Monumenti

Chiesa di San Francesco

Nel 1501 circa sessanta frati, guidati da Damiano de Licia, presero possesso della chiesa di S. Francesco. Questa fu detta anche chiesa della municipalità, perché l'Università, oltre ad averla eretta a sue spese, provvedeva alle necessità dei frati e all'acquisto di suppellettili e arredi sacri.



Il sisma del 23 novembre 1980 ha distrutto totalmente la chiesa risparmiando solo la facciata che, sia nella struttura che nelle linee architettoniche, ha conservato la sua primigenia sontuosità, nonostante le diverse distruzioni causate dai fenomeni tellurici e da eventi bellici. Essa è d'ispirazione manieristico-barocca.

La Chiesa, a croce latina, si presentava come semplice aula coperta. La navata centrale era separata dalle laterali da nove archi a tutto sesto con pilastri in stile dorico. La forza delle linee ondulate del prospetto è certamente l'elemento compositivo di maggiore complessità e originalità, per rigore progettuale ed espressività formale. La felice soluzione dell'uso del travertino, che mette in risalto gli scarni, ma preziosi, elementi costruttivi, conferisce armonia alla pacata composizione. Di pregevole ed elegante aspetto è la porta principale d'ingresso costruita nel 1528 ad opera dei maestri Giovanni Marino Vitale e Marcantonio Ferrari. I battenti lignei sono incassati in un portale di tufo ricco di sculture e fregi che ricorda lo stile michelangiolesco.

Lesene scanalate, capitelli ionici, piccole guglie a forma piramidali conferiscono eleganza e plasticità al secondo ordine della facciata. Chiude il tutto la trabeazione continua con fregio e architrave, su cui poggia il timpano interrotto nella parte centrale curva.
Sul lato destro della facciata è situata l'imponente torre campanaria; oggi è alta solo 35,80 metri essendo crollati, nel terremoto del 1694, gli ultimi due ordini. Il terremoto ha risparmiato la bellissima Sacrestia, con volta a semibotte, decorata da numerosi affreschi attribuiti per la maggior parte a Belisario Corenzio. Questi raffigurano la vita di S. Antonio e i miracoli operati da lui.